Più frutta e più verdura: è meglio passare a 7 porzioni al giorno

Tanta più frutta e verdura fresca si mangia ogni giorno, tanto minore è il rischio di morire. I ricercatori dell’University College di Londra sono addirittura riusciti a calcolare l’effetto di ogni singola porzione, che riduce del 16% il rischio di decesso a qualsiasi età. A giocare il ruolo più importante sarebbe la verdura: una porzione di insalata al giorno riduce questo rischio del 13%, contro una riduzione del 4% associata al consumo di una porzione di frutta.

Queste stime sono state rese possibili dall’analisi dei dati sulle abitudini alimentari di più di 65 mila individui raccolti tra il 2001 e il 2013, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Epidemiology & Community Health. In generale, mangiare da 1 a 3 porzioni di frutta e verdura al giorno riduce il rischio di decesso del 14%, mentre garantirsene da 3 a 5 o da 5 a 7 lo taglia, rispettivamente, del 29% e del 36%. Se, però, si raggiungono o superano le 7 porzioni tutti i giorni il rischio di morire diminuisce addirittura del 42%. “Sappiamo tutti che mangiare frutta e verdura fa bene – ha commentato Oyinlola Oyebode, primo nome dello studio – ma l’entità dell’effetto è sbalorditiva”. Certo, garantirsi almeno 7 porzioni di frutta e verdura al giorno può sembrare difficile, ma secondo la ricercatrice ciò che conta davvero è cercare di arricchire la propria alimentazione quotidiana di questi cibi. “Nel nostro studio – ha sottolineato Oyebode – anche chi mangia da 1 a 3 porzioni corre un rischio significativamente inferiore rispetto a chi ne mangia meno di una”.

Resta il fatto che per chi riesce a raggiungere almeno 7 porzioni al giorno i risultati sono maggiori e il rischio di morire a causa di un cancro o di una malattia cardiaca diminuisce, rispettivamente, del 25 e del 31%. Nei conteggi non devono però essere inclusi né i succhi di frutta – che da questo punto di vista non hanno mostrato di esercitare alcun beneficio – né quella sciroppata o surgelata – che invece sembra aumentare addirittura del 17% il rischio di decesso. Nel caso della frutta sciroppata il problema potrebbe risiedere nell’elevato contenuto di zuccheri, il cui impatto negativo, ha spiegato Oyebode, “potrebbe tranquillamente superare qualsiasi beneficio”.

Tratto da Il Sole 24 Ore online

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