Cos’è la TAC e come si svolge

Cos’è la TAC?
La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è una metodica di diagnostica per immagini utilizzata fin dall’inizio degli anni Settanta, che utilizza gli stessi principi della radiologia tradizionale, cioè i Raggi X, in maniera più evoluta: infatti, durante un esame TAC, il paziente viene adagiato su un piano e fissato con delle cinghie che assicurano l’immobilità necessaria all’esame e un tubo radiogeno gli ruota attorno emettendo sottili fasci di raggi X che, attraversato il corpo del paziente, vengono intercettati da dei sensori che ne misurano l’intensità e inviano i dati a un computer dove vengono raccolti ed elaborati. Il computer è in grado così di ricostruire e di visualizzare su un monitor l’immagine virtuale degli organi interni. La TAC, a differenza della radiografia tradizionale, si avvale di un potente elaboratore matematico che riesce a valutare anche le più lievi perdite di intensità del fascio differenziando anche strutture con modesta differenza di densità.

A che cosa serve l’esame della TAC?
Il campo di applicazione della TAC è molto vasto: si va dal campo neurologico a quello scheletrico, toracico, addominale, oncologico di ogni distretto, ginecologico, vascolare, cardiaco e traumatologico.

Quali indicazioni devo seguire per l’esecuzione della TAC?
Per l’esecuzione della TAC non sono necessarie particolari preparazioni. Il paziente, oltre a spogliarsi e lasciare nuda la zona da indagare, dovrà aver cura di rimuovere eventuali oggetti di metallo che potrebbero interferire con i risultati dell’esame (cinture, anelli, orologi ecc.). Una volta fatto tutto ciò, il paziente viene fatto accomodare sul lettino nella posizione richiesta dall’esame. Visto che l’esame TAC scatterà delle immagini dell’interno del nostro corpo, è importante l’assoluta immobilità per evitare di ottenere immagini sfuocate.

Quali sono i pericoli di questa tecnica?
I raggi X proiettati dall’apparecchiatura durante l’esame non sono dolorosi. Il disagio maggiore per il paziente deriva dalla necessità di rimanere immobile a lungo sul lettino. L’unico vero problema è rappresentato dalle radiazione che, seppur somministrate in dosi bassissime, sono comunque nocive per il nostro organismo. In caso di gravidanza comunicare il proprio stato al medico o al tecnico radiologo che, eventualmente, sceglierà un’indagine diagnostica diversa.

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